Ambulatorio di Ossigeno-Ozonoterapia

ossigeno ozono terapia seregno dinamica medicaaL’Ossigeno-Ozono Terapia è caratterizzata dalla somministrazione di adeguate dosi di Ossigeno e Ozono (O2/O3), secondo protocolli e linee guida della SIOOT (Società Scientifica di Ossigeno-Ozono Terapia), utilizzando apparecchiature certificate.
L’Ozono è una molecola bioregolatrice che induce nell’organismo un moderato stress ossidativo in grado di ottenere un risultato terapeutico in numerose patologie, grazie a:

  1. Effetto antivirale e antibatterico
  2. Effetto di miglioramento del microcircolo
  3. Effetto antiinfiammatorio, antidolorifico e miorilassante
  4. Effetto immunomodulante

Può essere somministrato in differenti modi:

  • LOCALE per via intramuscolare, sottocutanea, intrarticolare, per insufflazione rettale e vaginale
  • SISTEMICA per autoemoinfusione (GAE – Grande AutoEmoterapia) attraverso apposite sacche certificate che permettono l’addizione al sangue del paziente di opportune concentrazioni di O2/03 e la reinfusione senza manipolazione e distacco dal paziente stesso.

In relazione agli effetti terapeutici e alle differenti vie di somministrazione, molte patologie possono trovare beneficio dall’Ossigeno-Ozono Terapia:

  1. Infezioni Virali (Sars-Cov2, Herpes Zoster e Simplex…) e infezioni batteriche, specie in presenza di antibiotico-resistenza)
  2. Conseguenze a lungo termine di infezioni virali (es. Long-Covid)
  3. Ernie discali lombari e cervicali, lombalgie e cervicalgie croniche con frequenti episodi di riacutizzazione
  4. Arteriopatie
  5. Patologie cerebro-vascolari e neurodegenerative
  6. Patologie reumatiche (es. l’Artrite Reumatoide e la Polimialgia Reumatica) e quadri clinici di difficile diagnosi e cura come la Fibromialgia.
  7. La sindrome da fatica cronica (CFS), i cui sintomi sono presenti nella maggior parte dei pazienti che soffrono di Long- Covid.

Il trattamento, correttamente applicato, non determina effetti collaterali e reazioni allergiche. Rare le controindicazioni (gravidanza, epilessia, favismo e ipoglicemia latente – le ultime tre solo per la GAE).